Premio letterario “Il pane e le rose”: cerimonia di premiazione con conduttrice Anna Meacci
Annunciati i nove finalisti nell’attesa del Social Incipit Contest previsto per il 28, 29 e 30 agosto
Sono oltre 102 coloro che hanno inviato un loro racconto breve per la seconda edizione del premio letterario il “Pane e le Rose”, promosso dal MMAB di Montelupo Fiorentino.
Un’adesione da tutta Italia: 38 gli iscritti dalla Toscana, mentre gli altri provengono da 15 diverse regioni: Emilia-Romagna, Lazio, Piemonte, Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Sicilia, Trentino Alto Adige, Marche, Abruzzo, Umbria, Liguria, Friuli-Venezia Giulia.
Un concorso che è addirittura riuscito a raggiungere l’estero, con due candidature dalla Spagna e dalla Svizzera.
Le iscrizioni, aperte a tutti i maggiorenni senza alcun limite di età, hanno portato all’incremento dell’età media, con autori tra i 18 e i 79 anni, e nello specifico: 22 under 36, 47 under 50, 72 under 60, e 30 ultra sessantenni.
La maggioranza è stata quella maschile, anche se con una differenza minima: 52 uomini e 50 donne.
Coloro che riusciranno a raggiungere il podio riceveranno una somma in denaro dal valore complessivo di 1400 euro: 700 destinati al primo classificato, 400 al secondo, e infine 300 al terzo.
Un premio speciale MMAB sarà poi assegnato a uno dei racconti in finale.
Non è però finita qua. In parallelo si aprirà infatti una sfida virtuale: il Social Incipit Contest. Gli incipit dei 9 testi prescelti saranno pubblicati integralmente sul blog della Biblioteca. Nei giorni del 28, 29 e 30 agosto si sfideranno tramite sondaggi nelle storie Instagram del MMAB.
I 3 preferiti del pubblico social si contenderanno il titolo finale nella giornata del 5 settembre.
Il vincitore riceverà un premio il 7 settembre con alcuni libri selezionati dal personale del MMAB sul tema della scrittura.
Anche per la seconda edizione il filo conduttore del concorso era il lavoro, da indagare nella sua interezza. Un’attività fondante a livello economico e sociale, da inquadrare però all’interno di una vita che si estende anche oltre i confini lavorativi. Una vita in cui per guadagnarsi il pane non dovremmo essere privati della bellezza di una rosa. Badare alla produttività, ma non trascurare l’anima. “Vogliamo il pane ma anche le rose”, infatti, è una frase che le lavoratrici del settore tessile, scese in sciopero nel 1912 a Lawrence contro la riduzione dei salari, avevano apposto su alcuni cartelli. Si voleva affermare non solo il diritto ad una paga dignitosa, ma anche quello a godere delle bellezze della vita.
La giuria, presieduta dalla scrittrice Simona Baldanzi, ha già annunciato i nomi dei 9 finalisti.
La premiazione si terrà il 7 settembre alle 21.00 presso la sede del MMAB, Montelupo Museo Archivio Biblioteca. A condurre la serata sarà l’attrice Anna Meacci.
Ai vincitori e agli altri finalisti saranno consegnate targhe in ceramica artistica prodotte a Montelupo.
Ecco i nomi dei finalisti, rigorosamente in ordine alfabetico, e i titoli dei rispettivi racconti, con un sintetico accenno alla trama:
Banfo Fabio – “La Vacca di Neve”
Una lunga occupazione, corpi che restano e voci che si protraggono. Evocare la storia, confidare nel futuro.
Bertagna Vilma – “Abeba”
Un processo di rassegnazione al quotidiano. Gesti, turni, meccanismi, e lo sguardo di una donna sempre più vuoto.
Cipriani Vincenzo – “Rosso come il fuoco”
Scoprire e scoprirsi. La creazione che parte anzitutto dal cuore. La disabilità e il suo spazio nel mondo del lavoro.
Comizzoli Rosario – “Il funerale del Diavolo”
Vite che continuano dove altre si sono fermate. Ghigni eterni, intrappolati in una siviera.
Mancuso Maria Catena – “Il colloquio”
In ufficio c’è una parola per tutto. Il linguaggio che accompagna le dinamiche, che a tratti le sovrasta, a tratti le modifica.
Morelli Alessio – “Cronistoria del tempo libero”
La cessazione lavorativa. Ironica immersione in un ipotetico futuro, fatto di logiche tremendamente contemporanee.
Pagli Marco – “Deserto”
La scossa emotiva e l’invito alla lotta. Come a una presa di coscienza consegue la riconquista di sé.
Palatrasio Vladimir – “Giovedì”
Storie complesse e la difficoltà di interpretarle. Quando tutto è allo stremo, l’opposizione giusto/sbagliato si vanifica.
Puccini Sandra – “L’ultima lezione”
Oltre i turni, le persone. Esistere dentro, intorno, in funzione della fabbrica.