MEMORIA 2024 – 28 MARZO – PRESENTAZIONE DE “LA CASA DEL DOLORE”
Memoria 2024: giovedì 28 marzo presentazione al MMAB del Diario di prigionia “La casa del dolore” di Geneviève de Hody, a cura di Edith Dzieduszycka. Introduce l’assessore Lorenzo Nesi
Continuano le iniziative dell’amministrazione comunale per la commemorazione degli 80 anni dalla deportazione dei cittadini di Montelupo nei lager nazisti.
Sono passati 80 anni da quando 21 cittadini di Montelupo Fiorentino vennero presi dai fascisti con l’inganno dalle loro case l’8 marzo 1944 e deportati nei campi di concentramento tedeschi. Solo 5 di loro fecero ritorno. In occasione di questo importante anniversario, l’Amministrazione comunale di Montelupo ha predisposto un ricco calendario di appuntamenti.
Giovedì 28 marzo, alle ore 18.00, si terrà al MMAB di Montelupo Fiorentino la presentazione del diario di prigionia “La casa del dolore” (Passigli, 2023) di Geneviève de Hody, a cura della figlia Edith Dzieduszycka, a sua volta scrittrice e da tanti anni residente in Italia. La curatrice dialogherà con Andrea Bellucci. L’incontro sarà preceduto da un’introduzione dell’assessore alla Memoria Lorenzo Nesi.
Si legge nella quarta di copertina: “Queste memorie dal carcere militare di Clermont-Ferrand, tradotte qui per la prima volta, offrono ai lettori italiani un commovente spaccato di quella che è stata la Resistenza in una Francia che, a partire dal 25 giugno del 1940, aveva conosciuto la brutale occupazione nazista e il vergognoso collaborazionismo del governo di Vichy. Il 2 novembre del 1943, Camille de Hody e la moglie Geneviéve Utard vengono arrestati e tradotti in prigione, a causa della denuncia del padrone di casa, membro della Milizia filotedesca. Da quel giorno, Camille e Geneviève, che hanno dovuto lasciare le loro tre figlie, condividono il destino di tanti altri prigionieri, vivendo la dura realtà della prigione, in attesa di una liberazione più volte preconizzata ma sempre irrimediabilmente delusa, fino alla tragica separazione, quando Geneviève lascia il carcere e Camille viene invece mandato come prigioniero politico al campo di deportazione Royallieu-Compiègne e da lì a Mauthausen, dove troverà la morte il 12 aprile del 1945, a tre sole settimane dall’arrivo degli americani.”
Una storia familiare che passa anche da Montelupo. La famiglia di origine polacca Dzieduszycki, a cui l’imperatrice Maria Teresa d’Austria nel 1775 conferì di suo pugno il titolo nobiliare, infatti è profondamente legata alla città ove, fin dal 1870 nella Fattoria di Sammontana, il casato italiano ha sede. Il Conte Massimo ricoprì nel ventennio il ruolo di commissario prefettizio dal 14 ottobre 1933, e dal febbraio 1934 quello di podestà, delegandone le funzioni al segretario del partito fascista, Italo Gianni. Rimase in carica fino all’8 settembre 1943. Solo alcune settimane dopo, in Francia, quelli che in seguito, grazie al matrimonio del figlio Michele con Edith de Hody diverranno suoi consuoceri, venivano imprigionati dai collaborazionisti del regime nazista.
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