Bruno Bagnoli:La vibrazione della materia

La mostra antologica dedicata a Bruno Bagnoli approfondisce la sua produzione ceramica più significativa, con particolare attenzione al grès, materiale da lui prediletto per la sua forza espressiva e materica.
Il percorso espositivo permette di esplorare l’uso del grès a Montelupo Fiorentino, collegando la ricerca dell’artista al contesto locale e alla scena dell’arte contemporanea.

Utilizzato in Cina già 2000 anni fa e diffusosi in Europa dal Medioevo, il grès trovò grande impiego tra Seicento e Settecento in Germania, Francia, Olanda e Inghilterra, fino a diventare protagonista della produzione industriale tra Ottocento e Novecento. A Montelupo la manifattura dei tubi in grès iniziò nel 1915 e continuò fino agli anni ’90, radicando una tradizione che Bagnoli reinterpretò in chiave artistica tra il dopoguerra e gli anni Settanta.

Curata da Gabriele Migliori e dalla Fondazione Museo Montelupo, con testi critici di Lorenzo Fiorucci, Christian Caliandro e Matteo Zauli, la mostra celebra la storia, l’evoluzione e l’attualità di questo materiale resistente e versatile.

La mostra

Bruno Bagnoli (1914-1975) ci guida, con la sua opera artistica, nel percorrere sentieri fuori dal consueto, introspettivi e di grande spessore e contenuto, non solo artistico, ma, anche e soprattutto, umano. A 50 anni dalla scomparsa dell’artista, la Fondazione Ceramica Montelupo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, presenta un percorso dedicato alle molteplici sfaccettature che hanno contraddistinto il lavoro e la poetica di Bagnoli.

La mostra presenta, oltre all’introduzione biografica, tre sezioni: Armonia e Vibrazione, Forma e Materia, Forma e Fuoco, che illustrano un itinerario utile a ripercorrere le tappe principali dell’opera di Bagnoli, artista montelupino che ha saputo coniugare pittura, ceramica e scultura in grès, particolarmente amata da Bagnoli.
Proprio per questo, nella mostra vengono presentati anche manufatti in grès per comprenderne la storia delle attuali funzioni a cui questa materia è destinata ancora oggi.
Alla mostra è collegata anche la collezione pubblica che appartiene al Comune di Montelupo.
Durante Ceramica 2025 questa collezione sarà visitabile presso il Palazzo Comunale nei consueti orari di apertura al pubblico. Disponibile il catalogo della mostra.

Gli spazi della mostra e delle attività

Palazzo Podestarile (piano terra) – Via Baccio da Montelupo n. 45
Già spazio destinato alle collezioni del Museo della Ceramica ed attualmente adibito ad ospitare mostre temporanee, il piano terreno del palazzo ospiterà i disegni, le pitture e le ceramiche di Bruno Bagnoli (1940-1975).

Palazzo Comunale, Viale Cento Fiori, 34

Orari di apertura:
Palazzo Podestarile: venerdì 16.00 – 20.00; sabato e domenica e festivi: 10.00-20.00
Palazzo Comunale: lunedì – sabato dalle 9.00 alle 13.00; martedì e giovedì fino alle 18.00
Visite guidate: venerdì 12 e 19 dicembre, ore 16, su prenotazione (0571 917650).

Per prenotare: 0571 917650 o email a museo@comune.montelupo-fiorentino.fi.it.

Bruno Bagnoli: un talento senza tempo

Nato a Montelupo Fiorentino nel 1914, Bruno Bagnoli frequenta da giovane l’Istituto d’Arte e l’Accademia delle Belle Arti di Firenze, e già allora inizia a lavorare la ceramica in diverse fabbriche montelupine.

Negli anni ’50 partecipa a importanti mostre, come la Triennale di Milano (1951), la Mostra Aretina (1953) e la Mostra Internazionale di Faenza (1954), conseguendo in queste occasioni premi d’eccellenza. Dopo la sua prima personale fiorentina del 1954 l’interesse verso le sue creazioni e i riconoscimenti non fanno che aumentare.

Nel decennio successivo il suo talento e la fama ottenuta portano Bagnoli a viaggiare in Italia e in Europa per lavorare e insegnare; nel 1967 torna però a Montelupo Fiorentino, dove riprende a lavorare in varie fabbriche locali. Nel frattempo continua a partecipare a svariate mostre, attirando l’attenzione di numorosi critici d’arte.

Nonostante siano già passati 50 anni dalla morte di Bruno Bagnoli, le sue opere continuano a essere esposte in tutto il mondo, da Amburgo fino a Sydney e New York, segno inequivocabile dell’innovatività e dell’impatto della sua arte.