Mostra mercato della ceramica tradizionale e contemporanea
MADE IN MONTELUPO (& FRIENDS)
sabato 25 e domenica 26 giugno
CENTRO CITTADINO
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Una mostra mercato qualificata, dedicata alla ceramica. Una fotografia dell’attualità della ceramica nel panorama nazionale con espositori provenienti dalle città della ceramica italiane.

ESPOSITORI
Fabio Amoroso – (Rapino, Chieti)
Marco Bonechi Collection  – (Figline e Incisa Valdarno, Firenze)
Risvegli di Laura Chiavegato – (Isola della Scala, Verona)
Fango Ceramics – (Bologna)
Vanni Donzelli – (Castelverde, Cremona)
Creando con Eva – (Larciano, Pistoia)
Perla Guidotti – (Vaiano, Prato)
L’Atelier di Lancellotti Angela – (Soliera, Modena)
Made in Sipario – Società Cooperativa Sociale Onlus – (Firenze)
Sara Mantovani – (Tresigallo, Ferrara)
Ionne Massimi Ceramiche Firenze – (Firenze)
Maurizio Mastromatteo – (Scandicci, Firenze)
Mani in Coccio – (Firenze)
La Bottega di Verde Ramina – (Ascoli Piceno)
Montis Pescalis Ceramiche – di Pisapia Claudio – (Grosseto)
Laboratorio artigiano  di Poloniato Diego – (Nove, Vicenza)
Stone 985° – (Firenze)
Ceramiche d’Arte Dolfi di Ivana Antonini – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Ceramiche Fratelli Bartoloni – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Ceramiche Valentina Batini – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Carlotta Fantozzi – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Officina 900 – (Albisola Superiore, Savona)
Ceramiche Ange di Luca Petrini – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Ceramiche Riba di Vincenzo Rizzo – (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Kleivinci – (Vinci, Firenze) – L’argilla e il Vasaio – (Palmi, Reggio Calabria)
Giovanna Zighetti –  (Varese)
Carmen Vantini –  (Montelupo Fiorentino, Firenze)
Giulia Cantarutti – (Limite sull’Arno, Firenze)

Inoltre, saranno presenti spazi di dimostrazione delle lavorazioni tradizionali ed artistiche nel percorso della manifestazione

Fornace del Museo – Unione delle Fornaci della Terracotta di Samminiatello
Spazio dimostrativo ed esperienziale delle lavorazioni tradizionali a cura dei maestri terracottai

Via xx Settembre
Forno dei maestri terracottai di Samminiatello
installazione forno da sabato 25 giugno
apertura spettacolare del forno di fibra che svelerà le opere dei maestri terracottai alle ore 22.00 di sabato 25 giugno.

Via Marconi
ANOTHER BRICK, di Guido Garbarino e Officina900 a cura di Gabriele Resmini
Forno primitivo che svelerà all’apertura l’opera collettiva prodotta con i ceramisti di Montelupo.

Piazza Centi
Spazi diffusi di laboratorio e dimostrazioni a cura delle artiste: Shilha Cintelli, Rachel Morellet, Serena Tani, Beatriz Irene Scotti, Ivana Antonini
Spazio di laboratorio dell’Accademia di Belle Arti di Firenze con la partecipazione degli studenti

> ORARI DEL MERCATO
SABATO 25 GIUGNO, h. 10-13 e 15-23
DOMENICA 26 GIUGNO h. 10-13 e 15-20

> ORARI DEI LABORATORI

SABATO 25 GIUGNO

>Dalle 16 alle 19 nella Fornace (piano superiore), laboratori di manipolazione argilla e decorazione.
Shilha, Serena e Rachel seguiranno l’attività libera di manipolazione.
Non c’è limite di età per partecipare, ognuno sperimenterà liberamente la tecnica e si potrà portare a casa gli elaborati.
Costo: Contributo volontario.

L’attività di decorazione è seguita da Giulia Cantarutti e prevede l’utilizzo di colori ceramici su mattonella.
Il laboratorio include i costi di tutti i materiali compresa la cottura degli elaborati che verranno infornati successivamente.
Costo: 10 euro.
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Dove:
Fornace del Museo
Via Giro delle mura, 88
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Info & booking
Museo della Ceramica
Piazza Vittorio Veneto 11
Montelupo Fiorentino
info@museomontelupo.it
Ph. 0571 1590300

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>Dalle 17 alle 18,30 Serena Tani propone nel suo studio, accanto alla Fornace:
Laboratorio sensoriale rilassante per adulti nello Studio dell’artista Serena Tani con l’uso dell’argilla, suoni e profumi evocativi .Visita dello studio
Dalle ore 17 alle 18,30
Costo: Ingresso gratuito a contributo volontario.
Si richiede prenotazioni per piccoli gruppi
Studio aperto sabato e domenica con orario 10/13 16/19
Info: 3395262271

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>Dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 22
Beatriz Irene Scotti propone dimostrazioni di scultura in terra raku
Studio Arte Bea Bis
Via Baccio da Montelupo, 16
Studio aperto con orario 10-13 e 16-22

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DOMENICA 26 GIUGNO 17-19
Fornace del Museo
Eugenio Taccini
(laboratorio per bambini)
COSTO: 5 euro.
Link evento Taccini:
https://fb.me/e/1YTTKUd
info & booking:
info@museomontelupo.it
0571 1590300
Prenotazione fortemente consigliata
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APERTURA DEI FORNI:
>apertura forno dell’Unione delle Fornaci della Terracotta di Samminiatello
Via Marconi
Sabato 25 giugno ore 22.00
>apertura del forno ANOTHER BRICK, di Guido Garbarino e Officina900 a cura di Gabriele Resmini
Piazza Centi
Domenica 26 giugno ore 11.00

 

In occasione del programma di eventi estivi a Montelupo, l’associazione Pro Loco organizza un calendario di visite all’atelier dell’artista Marco Bagnoli.

Queste le date

26 giugno, ore 18.00: visita con aperitivo (costo 5€)
2 luglio, ore 9.30: visita
3 luglio ore 9.30: visita
17 luglio, ore 18.30: visita  con aperitivo
23 luglio ore 18.30: visita con aperitivo (costo 5€)
30 luglio, ore 18.30:  visita con aperitivo (costo 5€)

Le visite consistono in un percorso guidato dai volontari di circa un’ora alla scoperta delle opere dell’artista.
È necessario iscriversi ed è possibile farlo scrivendo una email al nostro indirizzo oppure contattarci tramite i social (Facebook e Instagram).

Per partecipare alla visita bisogna essere in possesso della tessera socio della Pro Loco, che è possibile acquistare prima della visita al costo di 5€.

Per poter fare l’aperitivo nelle visite che lo consentono c’è un costo aggiuntivo di 5€.

 

 

 

 

Chi si trova a passare per le strade del centro di Montelupo avrà modo di notare delle cornici realizzate in ceramica. Stiamo preparando delle cornici per farvi “scattare la vostra Montelupo” si tratta di un gioco, più che di un contest fotografico: cittadini e visitatori sono invitati a scattare con il telefono la loro personalissima inquadratura del paese della ceramica.

Come funziona?

Cattura i tuoi scorci preferiti di Montelupo, inquadrandoli con il telefono e poi condividili con noi!

Scatta la tua Montelupo!

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Tagga @montelupo_ceramic

Noi ti condivideremo

 

 

 

Per tutte le tre serate del Ceramic Performance Festival l’Ex Cinema Risorti presenta A Kingdom, di Salvatore Arancio.

A Kingdom è un’installazione composta da una nuova serie di grandi sculture in ceramica realizzate in collaborazione con Tuscany Art, le cui forme totemiche si avvicinano a forme organiche dall’aspetto vagamente familiare.

È ispirata al “Tree Hugging”, la pratica dell’abbracciare gli alberi a cui vengono attribuiti diversi risultati terapeutici, e che l’artista ha scoperto per la prima volta in Messico.

L’ installazione rappresenta uno spazio indefinito, una foresta, un immaginifico regno spirituale, che diventa teatro di un happening, un rituale che ci trasporta in tempo lontani.

Hanno partecipato alla produzione gli studenti:
Mahmoud Barati
Giulia Ciappi
Duccio Franceschi
Davide Rofi

La performance è eseguita da:
Giulia Ciappi
Duccio Franceschi


Salvatore Arancio è nato a Catania, Italia, nel 1974. Vive e lavora a Londra. Tra le sue mostre personali e collettive: Black Tower, London, UK (2019); Casa Museo Jorn, Albissola Marina, Italy (2019); Ferens Art Gallery, Hull, UK (2019); Matera, Italy (2019); Federica Schiavo Gallery Milan, Italy (2019); Gallerie d’Italia, Milan, Italy (2019); Arte Fiera, Bologna, Italia (2019); Drawing Room, Londra, UK (2019); Centre d’art contemporein La Halle des Bouchers, Vienne, Francia (2019); Norma Mangione, Torino, Italia (2019); Bardo National Museum, Tunisi, Tunisia (2019); Whitechapel Gallery, Londra, UK (2018); Biennale Ceramica – 60° Premio Faenza, MIC, Faenza, Italia (2018); Ty Pawb, Wrexham, UK (2018); Semiose Galerie, Parigi, Francia (2018); NoguerasBlanchard, Madrid, Spagna (2017); Federica Schiavo Gallery, Roma-Milano, Italia (2017-2013-2012-2011); Gyeonggi International Ceramic Biennale, Icheon, Corea (2017); 57ma Esposizione d’Arte Internazionale, La Biennale di Venezia, Venezia, Italia (2017); Kunsthalle Winterthur, Winterthur, Svizzera (2016); Camden Arts Centre, Londra, UK (2015); The London Open 2015, Whitechapel Gallery, Londra, UK (2015); Centre d’art contemporain La Halle des bouchers, Vienne, Francia (2015); Project 09: Salvatore Arancio, Contemporary Art Society, Londra, UK (2015); Cinéphémère, FIAC, Parigi, Francia (2014); Ensapc Ygrec, Parigi, Francia (2014); AV Festival, Northern Gallery For Contemporary Art, Sunderland, UK (2014); Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Mexico City, Messico (2013); Spacex, Exeter, UK (2011); Kaleidoscope Project Space, Milano, Italia, (2009). Tra le sue residenze: Casa Wabi, Puerto Escondido, Oaxaca, Messico (2017); CCA Andratx, Andratx, Spagna (2016); Ceramics Fellowship, Camden Arts Centre, Londra, UK (2014/2015); Résidences Internationales aux Recollets, Parigi, Francia (2013); Art Omi, New York, USA (2011); EKWC: European Ceramic WorkCentre, SG ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi (2012); Wysing Arts Center, Cambridge, UK (2012); Museo Carlo Zauli, Faenza, Italia (2012); ISCP, New York, USA (2009). È stato premiato con l’Elephant Trust Grant, a Londra nel 2011, con il Premio New York nel 2009 ed è stato selezionato per il Bloomberg New Contemporaries nel 2006.

Giulia Ciappi, Duccio Franceschi, classe 97, hanno iniziato i loro studi presso Liceo Artistico Virgilio Empoli, sostenendo l’esame di maturità nel 2016. Proseguono i loro studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Da un’anno collaborano per i loro progetti artistici formando così un duo con il nome di Sincro.

Scopri di più sul Ceramic Performance Festival:
Il concept
I serata
II serata
III serata

Rabalà, la terra che suona, è un viaggio musicale mediterraneo con ceramiche e fiati tra l’antico ed il contemporaneo, presentato nella serata di chiusura del Ceramic Performance Festival 2019, il 23 giugno.

La performance prevede che i quattro musicisti costruiscano un dialogo sonoro basato su di un canovaccio prestabilito, utilizzando campane, udu, tombak, darbuka realizzati in ceramica dall’artista, oltre a due sassofoni baritoni e alcuni flauti e ocarine.

Il linguaggio musicale oscilla tra il free jazz nella matrice più vicina a Don Cherry, Albert Ayler e Ornette Coleman, e i ritmi tipici di Iran, India e Nord Africa.


Rabalà è un gruppo di ricerca sonora legato ai materiali ceramici composto da:

Gian Luca Babini: Percussioni ceramiche
Gianluca Fortini: Clarinetto basso
Fabio Cimatti: Sax Baritono
Enrico Versari: Percussioni ceramiche

Viene riunito dall’artista Enrico Versari nel 2011, quando esordisce a Laveno Mombello nel corso dei festeggiamenti dedicati al novantesimo compleanno di Antonia Campi.

Versari (già docente presso l’ISIA di Faenza) sintetizza in questo progetto gli studi effettuati in Iran sulle forme e gli strumenti della tradizione Persiana con quelli legati alla ceramica Faentina, affinando il rapporto che intercorre tra forma, materia e suono.

Scopri di più sul Ceramic Performance Festival:
Il concept
I serata
II serata
III serata

Uno dei protagonisti della serata di apertura del Ceramic Performance Festival è Matteo Ramon Arevalos, con il concerto Il suono della Ceramica, per pianoforte video preparato.

Matteo Ramon Arevalos coinvolgerà  direttamente gli artisti ceramisti di Montelupo: infatti per ogni brano musicale verranno posizionate le loro opere sulla cordiera del pianoforte e durante l’esecuzione delle musiche avverrà  una trasformazione naturale e “casuale” della posizione delle opere. Nel pianoforte verranno posizionate una o due telecamere che proietteranno su uno schermo la trasformazione delle opere ceramiche.

Le opere in ceramica utilizzate nella performance sono di:
Ceramiche d’arte Dolfi Ivana
Ceramica Artistica Bartoloni
Veronica Fabozzo studio d’arte
Tuscany Art


Matteo Ramon Arevalos si diploma in pianoforte al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena, successivamente si perfeziona con Rudolf Kehrer a Vienna e con Oxana Yablonskaya a New York. Come pianista esecutore ha collaborato con le compagnie teatrali Fanny & Alexander, Masque Teatro, Nerval Teatro e ha pubblicato tre CD per la ReR Megacorp UK Messiaen et autour de Messiaen (2008) Sérimpie (2013) e Per Piano (2017). Come compositore ha collaborato con la regista Elisabetta Sgarbi per la colonna sonora dei suoi film La Stanza della Segnatura (2009) e Sono rimasto senza parole (2011). Ha pubblicato per College Music due delle sue composizioni per pianoforte: Vivo Marcia Fantasia (2002) e Nocturne 1996 (2006). Nel 2019 ha composto le musiche di Leo, spettacolo della compagnia Drammatico Vegetale in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci. Attualmente è impegnato in duo con Camilla Lopez per il Tributo a Violeta Parra e Teleion, frammenti di musica greca antica, e in concerti come solista in progetti di sue composizioni per pianoforte e per pianoforte video-preparato La Folia e Metamorphosis. Ha partecipato a numerosi Festival, tra cui: Acusmatiq (Ancona); Angelica (Bologna); Area Sismica (Ravaldino); Ares Le Site (Strasbourg); Festival di Bellagio; Festival di Santarcangelo; KunstenFestivalDesArt (Bruxelles); Ionian Lapsus Festival (Kefalonia); Il Suono dei Soli (Palermo); Irno Festival (Salerno); La Milanesiana (Milano); Teatro Skjabin (Mosca); House of Composers (San Pietroburgo); OKC Abrašević (Mostar); Podewil (Berlino); Ravenna Festival; Rencontres Martenot (Parigi); deSingel (Anversa); Usina del Arte, Ciclo de Música Contemporánea Teatro Nacional Cervantes (Buenos Aires); Time Zone (Bari); IIC of New York, Spectrum NYC; The Firehouse Space (New York).

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Il concept
I serata
II serata
III serata

foto di Silvia Squillaci

Protagonista dell’ultima sera del Ceramic Performance Festival, domenica 24 giugno, è Nicola Toffolini con Il dire delle ceramiche.

La performance è un breve racconto attorno al lavoro di Nicola Toffolini, che l’artista ha svolto nel 2017 proprio a Montelupo durante una residenza presso Terrecotte e Ceramiche Corradini & Rinaldi.

Ideata in forma di reading, Il dire delle ceramiche presenta sul palco Nicola Toffolini agli effetti sonori, Eva Geatti alla voce e Marcello Batelli alla chitarra.


Nicola Toffolini (1975) nell’anno 2000 si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha frequentato in seguito lo stage di scenotecnica “La camera d’oro” tenuto nel 2001 dalla compagnia Socìetas Raffaello Sanzio e il XII corso superiore di arti visive della Fondazione Antonio Ratti di Como, “Fragmented city” tenuto dall’artista Marjetica Potrc nel 2006.

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Il concept
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II serata
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Vanni Montanari e Donato D’antonio sono i due musicisti che animeranno il secondo appuntamento del Ceramic Performance Festival con Sounds and ceramics, il concerto per chitarra, flauto e flauto di ceramica.

Questo ciò che raccontano i due artisti sulla performance e sul loro lavoro in generale: «Accostare la musica alla ceramica, per svelare le sottili analogie possibili fra la musica e la materia. Nell’arte moderna si è spesso manifestato quello che Mallarmè definì come il “demone dell’analogia”, cioè la propensione a leggere e ad interpretare qualcosa alla luce di qualcos’altro, nella speranza che ciò  possa illuminare gli aspetti oscuri di un’opera d’arte. Spesso sono nate fertili affinità fra compositori e artisti, come ad esempio fra Boulez/Klee, Nono/Vedova, Feldman/Rothko, Takemitsu/Mirò, Cage/Rauschenberg. Del resto anche la manipolazione e la proiezione del suono di Edgard Varèse, Karlheinz Stockhausen e Iannis Xenakis, indagano  i rapporti fra la musica, il suo dislocamento nell’ambiente e la materia.

Gli elementi costitutivi della ceramica, Terra – Fuoco – Acqua – Aria, rimandano al concetto ancestrale di natura. Entità dialoganti con la natura si trovano nel sublime giardino zen di Ryoanji a Kyoto, cui è ispirato l’omonimo brano di John Cage. In questo brano, sorprendentemente visionario e attuale, Cage trasferisce direttamente nella partitura le sagome delle quindici pietre che compongono il giardino, operando così un esplicito collegamento fra la materia, lo spazio e il suono. In questo caso il tape preregistrato che dialoga con gli esecutori è stato  realizzato con i suoni di tre flauti di materiali diversi, uno in ceramica, uno in legno ed un flauto basso in metallo, seguendo le indicazioni del compositore che definì Ryoanji un “giardino dei suoni”, eterogeneo e multitimbrico. Parlando di ceramica non poteva  mancare poi un omaggio alla Cina, culla di questa arte millenaria. Nei brani della compositrice di origini cinesi Chen Yi riecheggiano i suoni dei flauti tradizionali della musica della Cina Occidentale. Il programma si conclude con un brano appositamente scritto per l’occasione dall’affermato compositore Mauro Montalbetti:  “Asamashi II”, realizzato pensando ai suoni di un flauto in ceramica e di una chitarra.

Vanni Montanari e  Donato D’Antonio si sono già cimentati nel difficile compito di unire la musica alla ceramica, i brani che compongono il loro cd “Fremito Naturale” (2007) sono stati appositamente commissionati a cinque compositori italiani che si sono ispirati alle opere del grande artista e ceramista faentino Carlo Zauli.  In questo nuovo progetto essi cercano di andare oltre, usando “live” anche un flauto costruito in ceramica che utilizza l’antica scala giapponese Kokin-joshi. La ceramica del resto è stata utilizzata sin dall’antichità nella costruzione di flauti, percussioni e strumenti musicali in genere. Il flauto in ceramica utilizzato in questo concerto è stato elaborato e costruito dal ceramista/flautista Claudio Pisapia, che nel suo laboratorio Montis Pescalis Ceramics (Montepescali-Grosseto), produce strumenti musicali in bucchero, l’antica tecnica di lavorazione ceramica risalente all’età del bronzo. L’unione di tale tecnica con le antiche scale musicali giapponesi apre suggestive possibilità espressive, che rimandano all’antichità e all’universale rapporto fra la musica, la materia e la natura».

Vanni Montanari, flauto e flauto in ceramica

Donato D’Antonio, chitarra e chitarra percussiva


Musicisti eclettici e solidali, Donato D’Antonio e Vanni Montanari si sono formati artisticamente con grandi maestri internazionali e suonano stabilmente assieme dal 1996. Si sono esibiti nelle principali città italiane ed all’estero (Slovenia, Croazia, Germania, Finlandia, Giappone, USA) nell’’ambito di importanti festival, rassegne ed eventi musicali. Nel corso di questi anni hanno dedicato il proprio percorso artistico a specifici repertori musicali come l’Ottocento “biedermeier” ed operistico, la musica colta latino-americana, il repertorio contemporaneo e giapponese. Nel 2007 hanno inciso“Fremito naturale”, dedicato al ceramista faentino Carlo Zauli e presentato su Radio3 e Radio Slovenija,  tenendo concerti su invito dell’ Huragami Museum di Hagi (Giappone). Nel 2010 e nel 2014 hanno tenuto concerti e masterclass negli USA presso la Columbus State University, l’Hunter College di New York e la Susquehanna University (Pennsilvanya). Coinvolti nelle “nuove musiche”, partecipano attivamente a progetti artistici contemporanei e a collaborazioni con i compositori Gian Paolo Luppi, Mauro Montalbetti, Franco Cangini, Marco Biscarini, Francesco Telli, Paolo Geminiani, Rossella Spinosa, Shaefer Mahoney (USA), Martin Queralto (Argentina),  esibendosi anche in prime esecuzioni assolute. Nel 2016 hanno realizzato “The Other voices” per l’ etichetta londinese RMNmusic, ottenendo ottime recensioni dalla critica specializzata.

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Parole d'artista: a tu per tu con Vanni Montanari e Donato D’Antonio

Andrea Cosentino, attore romano, prenderà parte alla seconda serata del Ceramic Performance Festival, sabato 22 giugno, con Telemomo′ Ceramico – Televisione a filiera corta.

«Telemomo’ è televisione a filiera corta, autarchica, ecologica e interattiva. È disvelamento esilarante della povertà del linguaggio televisivo, con il suo bagaglio di campi e controcampi, primi piani espressivi e dettagli significativi, che viene mimato mediante la povertà materiale di un teatrino d’animazione artigianale. Un cavalletto sul quale è fissata la cornice bucata di una televisione, tanto basta per rappresentare sceneggiati, telegiornali, documentari e pubblicità. Il montaggio è il dentro-fuori di primi piani reali e bambole che “tribbolano” sbatacchiandosi, e ancora parrucche, giocattoli, pezzi di corpo e brandelli di oggetti. Nella versione presentata per il festival le “tradizionali” barbie di plastica saranno sostituite da più prestigiose e delicate creazioni in ceramica».

Le opere in ceramica utilizzate nella performance sono di Ceramiche d’arte Dolfi Ivana.


Andrea Cosentino è attore, autore, comico e studioso di teatro. Premio speciale Ubu 2018. E’ inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (spettacolo finalista “Premio Scenario” 1998), il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà, Primi passi sulla luna (il cui testo è pubblicato da Tic edizioni), Not here not now, Lourdes (spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci), Trattato di economia (in collaborazione con Roberto Castello) e Kotekino riff. Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. E’ promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne, ed è recentemente confluito nella compagnia ALDES.

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Parole d'artista: a tu per tu con Andrea Cosentino

 

Luigi Presicce è uno degli artisti invitati al Ceramic Performance Festival in occasione di Cèramica 2019,  che vedremo all’opera venerdì 21 giugno presso l’ex cinema Risorti.
L’artista racconta così la sua performance, Giuramento Rosso:

«La performance prende di mira a livello scenico Il giuramento degli Orazi di Jacques Louis David. Il giuramento degli Orazi è un’opera di carattere storico epico, tratta dalle leggende romane narrate da Tito Livio e da Horace, la tragedia del drammaturgo francese Pierre Corneille. Di tutto questo però non si occupa la performance, che trae sì spunto a livello scenico dal grande dipinto di David, ma la svuota di quell’impronta epica per dare invece luce a un altro tipo di giuramento, ossia quello di dedizione che si fa tra l’allievo e il maestro. Il maestro in esame è una figura che spesso è stata presente anche in altre performance dell’Artista, quella di Georgi Ivanovich Gurdgijeff. Di questo mistico armeno si è molto parlato e la sua “dottrina” è diffusa in tutto i mondo. Il suo pensiero fonde il sufismo (la scuola mistica dell’Islam) con le altre religioni principali, quali cristianesimo, buddismo e induismo per sfociare in un pensiero filosofico che mira al risveglio o meglio allo Sviluppo armonico dell’uomo (così si chiamava il suo istituto). Avendo appreso le conoscenze dalle scuole iniziatiche segrete, Gurdijff dopo un lungo errare si trasferisce a Parigi dove appunto fonderà un istituto, dando luogo al suo insegnamento dei “Movimenti”, conosciuti meglio come danze sacre. Tra i libri, ricordiamo Incontri con uomini straordinari, un’autobiografia dal quale è stato tratto l’omonimo film di Peter Brook, allievo diretto di Gurdijeff.
La performance non racconta nessun momento particolare della vita del mago armeno, ma si limita a esporre attraverso pochi gesti di un tableau vivant la devozione di alcuni adepti. Qui l’Artista torna a parlare della
relazione tra adepto e maestro come in precedenza aveva fatto con diverse opere, tra tutte Il grande Architetto, 2011. Hiram Abif (il grande Architetto) è l’architetto egizio chiamato da Re Salomone per la costruzione del suo tempio a Gerusalemme, la storia della sua uccisione da parte di tre adepti è ancora oggi non solo metafora della scalata verso la vetta, ma soprattutto il rituale figurato dell’ingresso nella massoneria».

Performers:
Claudia Felici Ares
Lucrezia Berardi
Eleonora Brotini
Silvia Cogotzi
Matteo Coluccia
Dalila Doro
Carlotta Fantozzi
Veronica Limongi
Stefano Giuri
Matilde Mazzoni
Daniele Presicce
Luigi Presicce
Schasa Ricci
Sara Zannoni


Luigi Presicce è nato a Porto Cesareo nel 1976 e vive a Firenze. Nel 2007 ha partecipato al Corso Superiore di Arti Visive Fondazione Antonio Ratti, Como, con l’artista Joan Jonas. Nel 2008 a Milano ha partecipato al workshop in Viafarini con l’artista Kim Jones. A Milano, nel 2008 ha fondato Brownmagazine e Brown Project Space. Nel 2011 ha fondato a Lecce “Archiviazioni”. Nel 2012 ha preso parte a Artists in Residence al MACRO, Roma, estendendo linvito a nove artisti. Dal 2010 è coinvolto nel progetto Lu Cafausu che promuove La festa dei vivi (che riflettono sulla morte) con il quale è stato invitato da AND AND AND a dOCUMENTA13, Kassel. Dal 2016 è membro della Fondazione Lac o le Mon, San Cesario di Lecce. Con Francesco Lauretta nel 2017 ha creato a Firenze la Scuola di Santa Rosa, una libera scuola di disegno. Ha partecipato allo Studio Program 2018 presso Artists Allianc inc, New York. Ha curato nel 2018, Simposio di pittura, alla Fondazione Lac o le Mon, Extemporanea-play, presso Trebisonda, Perugia e Forme uniche nella continuità dello spazio, presso Rizzuto Gallery, Palermo. Ha vinto l’Epson Art Prize, Fondazione Antonio Ratti, Como (2007), Premio Talenti Emergenti, CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze (2011) e Long Play, MAGA, Gallarate (2012). Dal 2012 è impegnato nel ciclo performativo, Le Storie della Vera Croce e in un progetto di formazione itinerante L’Accademia dell’immobilità.

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Brown Project Space
Fondazione lac o le mon
Lu cafausu

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Nella foto:
Il fazzoletto della vera icona
, 2018, performance aperta al pubblico.
MAP Museo de Arte Popular, Città del Messico.
Fotografia Sebastiano Pellion Di Persano.

Parole d'artista: a tu per tu con Luigi Presicce

In occasione delle Festa della Ceramica, giunta alla 27° edizione, che coinvolge in maniera corale e festosa la città di Montelupo Fiorentino, due sono gli eventi ideati e curati da Matteo Zauli, invitato per il secondo anno a esaltare le dimensioni più contemporanee del materiale della tradizione espressiva del territorio: la mostra collettiva Il colore interiore e il Performance Ceramic Festival.

Il colore interiore. Cromatismi e apparenze della ceramica contemporanea
21 giugno ~ 28 luglio 2019
A cura di Matteo Zauli

Artisti esposti: Carla Accardi, Ivana Antonini, Salvatore Arancio, Patrizio Bartoloni, Valentina Batini, Giulia Bonora, Gianni Caravaggio, David Casini, Cèsar, Shilha Cintelli, Valentina D’Amaro, Mirco Denicolò, Giorgio Di Palma, Pablo Echaurren, Veronica Fabozzo, Carlotta Fantozzi, Sueharu Fukami, Alberto Garutti, Rolando Giovannini, Alan Guzman, Michele Guido, Emma Hart, Ana Hillar, Ilya kabakov, Helene Kirchmair, Alfonso Leoni, Claudia Losi, Fabrizio Lucchesi, Eva Marisaldi, Mathieu Mercier, Sabrina Mezzaqui, Victor Fotso Nyie, Mimmo Paladino, Marta Palmieri, Fiorenza Pancino, Eva Pelechová, Sergio Pilastri, Paolo Polloniato, Daniel Silver, Patrick Tuttofuoco/Natascia Fenoglio, T-Yong Chung, Marco Ulivieri, Luca Vanni, Sislej Xhafa, Lorenzo Zanovello, Carlo Zauli.

Luoghi espositivi: Padiglione contemporaneo del MMAB, Galleria e Palazzina Facto, Prioria di S.Lorenzo, Ex Banca Intesa, Ex Tesla.

Nel momento in cui Montelupo Fiorentino presenta una mostra – approfondimento sulla propria ceramica storica rivissuta attraverso il colore, che si estende all’identità della festa della ceramica, anche la programmazione legata all’arte contemporanea segue tale filo narrativo ed identitario del territorio.
Il legame con il colore, fondamentale per la ceramica di ogni epoca e latitudine, viene indagato dunque anche in Il colore interiore, ampio progetto di produzione e mostre articolato fra spazi pubblici e privati del centro storico idealmente collegati al MMAB, il museo della Ceramica di Montelupo, che da puro custode della tradizione locale si proietta così concettualmente verso la contemporaneità e verso la sperimentazione, sempre finalizzata, pur attraverso il contatto e il dialogo con artisti italiani e internazionali, verso l’aggiornamento culturale delle proprie aziende e dei propri artisti.
In particolare alcuni tra i più utilizzati colori della produzione ceramica (il bianco ed il nero, il rosso e la terracotta) ed alcuni più inediti (il blu ed il rosa) costituiscono trampolini poetici e narrativi verso installazioni in cui, spesso, i lavori degli artisti invitati indagano l’aspetto cromatico in profondità.
Una profondità che si esprime in mostra spesso attraverso non una ma un gruppo di opere dello stesso autore, nello sforzo di comprendere al meglio il linguaggio espressivo di ogni artista invitato.
Alcune opere in mostra sono frutto di processi di produzione sitespecific, realizzate nel corso di residenze sul territorio, grazie alla collaborazione con le botteghe locali: Ceramiche d’Arte Dolfi, Il Tornio, Tuscany Art, Ceramiche Artistiche Bartoloni, Sergio Pilastri, Terracotte Corradini e Rinaldi.
Altre sono prese in prestito da collezioni italiane ed internazionali; alcune sono frutto del lavoro di artisti che sperimentano il materiale saltuariamente, altri di grandi maestri della materia.
Accanto ad esse, in una sezione specifica, si trovano in mostra opere realizzate dai migliori giovani artisti del territorio e dalle più contemporanee botteghe ceramiche, altre da alcuni selezionati studenti dell’Accademia di Firenze che hanno partecipato ai cantieri di produzione, a testimonianza della forte volontà di non considerare le opere degli artisti invitati presenze fini a se stesse, ma generatori di aggiornamento culturale del territorio.
Il tutto a ricreare quella eterogeneità di livelli e di linguaggi che è propria della ceramica, materiale multiforme per eccellenza.
La mostra si articola in sette sezioni, fra colori, richiami narrativi e concettuali:

  • Il colore è solo luce / MMAB padiglione contemporaneo, Ivana Antonini, Patrizio Bartoloni, David Casini, Valentina D’Amaro, Mirco Denicolò, Carlotta Fantozzi, Fabrizio Lucchesi, Giorgio di Palma, Helene Kirchmair, Eva Marisaldi, Sergio Pilastri, Patrick Tuttofuoco/Natascia Fenoglio
  • Le strade bianche / da Galleria Facto a Prioria di S. Lorenzo
    Gianni Caravaggio, Cèsar, Alberto Garutti, Ana Hillar, Ilya Kabakov, Claudia Losi, Mathieu Mercier, Sabrina Mezzaqui, Victor Fotso Nyie, Eva Pelechová, Paolo Polloniato, Carlo Zauli, Lorenzo Zanovello
  • Rosso Montelupo e dintorni / Via Garibaldi e dintorni
    Carla Accardi, Valentina Batini, Shilha Cintelli, Pablo Echaurren, Rolando Giovannini, Michele Guido, Alfonso Leoni, Sabrina Mezzaqui
  • In forma di rosa / Via Garibaldi
    Alberto Garutti
  • Nero infinito / Ex cinema Risorti
    Salvatore Arancio, David Casini, Fiorenza Pancino, Daniel Silver, Marco Ulivieri, Carlo Zauli
  • Blu osmosi / Palazzina Facto
    Giulia Bonora, Veronica Fabozzo, Suhearu Fukami, Alan Guzman, Alfonso Leoni, T-Yong Chung
  • Terra cotta / Piazza della Libertà
    Emma Hart, Mimmo Paladino, Marta Palmieri, Eva Pelechová, Luca Vanni, Sislej Xhafa
Cappella della Misericordia, via Baccio da Montelupo

A cura di Collettivo artistico Collart | Valentina Batini, Serena Tani, Marco Ulivieri, Patrizio Bartoloni, Stefano Bartoloni, Patrizio Arrighi, Luca Vanni.
“Salvator Mundi” è un’opera multisensoriale che si ispira all’omonimo dipinto realizzato nel 1614 da Ulisse Ciocchi allievo del Poccetti, che si trova in facciata dietro l’altare dell’Oratorio. La trama del dipinto viene riproposta a terra attraverso 96 mattonelle terracotta smaltata e cotta, lavorate con texture di varie forme. In un percorso in penombra lo spettatore è invitato ad entrare a piedi scalzi e ad immergersi nei colori del nuovo pavimento, stimolando i sensi in un momento di riflessione sul cammino dell’umanità.

Il tema che fa da filo conduttore a Cèramica quest’anno è il colore, che si esprimerà al massimo nel centro storico di Montelupo: mostre, spettacoli ed eventi metteranno in relazione il colore con l’arte contemporanea, altro elemento cardine della manifestazione.

Palazzo Podestarile, via Baccio da Montelupo n. 45
Di tutti i colori – IX secoli di ceramica a Montelupo Fiorentino. L’esposizione, promossa dalla Fondazione Museo Montelupo, curata da Alessandro Mandolesi, direttore scientifico del Sistema Museale di Montelupo Fiorentino, e Marina Vignozzi Paszkowski, curatrice del Museo Artistico Industriale Bitossi, presenta oltre 160 opere ceramiche, in grado di delineare una inedita e articolata rassegna dedicata ai colori e alle narrazioni ispirate alle ceramiche della “Fabbrica di Firenze”, dalle sue origini (XIII secolo) fino a oggi. La mostra, arricchita da interventi multimediali, propone anche un’indagine sulle manifatture sviluppatesi tra l’800 e il ‘900 e su quelle più significative che hanno segnato la storia del design ceramico, legate a importanti famiglie quali Fanciullacci, Bitossi, Mancioli e altre. Inaugurata il 16 marzo, rimarrà aperta fino al 28 luglio.