Il Pozzo dei Lavatoi: 32 metri di storia della ceramica

50 anni dalla scoperta archeologica che ha riscritto la storia di Montelupo Fiorentino


La storia della ceramica di Montelupo, come oggi la conosciamo, grazie agli anni di ricerche archeologiche e studi del Gruppo Archeologico di Montelupo e di Fausto Berti, già direttore del Museo Montelupo, deve gran parte della sua valorizzazione e della sua riscrittura, alla scoperta, fortuita, avvenuta nel 1973, del Pozzo dei Lavatoi, un pozzo antico utilizzato come discarica dalle fornaci medievali e rinascimentali attive nell’area del nucleo storico della città, in prossimità del Castello: si è rivelato essere una fonte eccezionale di reperti, e il cui studio, durato più di 30 anni, ha riportato alla luce una storia che era rimasta letteralmente sepolta per secoli.

Gli scavi hanno consentito di acquisire buona parte del patrimonio esposto al Museo della Ceramica e al Museo Archeologico, fornendo informazioni utili sull’importanza storica della manifattura montelupina nei secoli.

A questa scoperta si deve la nascita, nel 1983, del primo nucleo del Museo della Ceramica di Montelupo, l’avvio di una fase di studio e attenzione della comunità scientifica internazionale sul ruolo della manifattura montelupina nella storia, e la riappropriazione, per il territorio, di un’identità forte, che ha portato anche all’istituzione della Festa della Ceramica, a partire del 1993.

Possiamo solo immaginare l’entusiasmo che si poteva respirare in quegli anni di scoperte, mentre piano piano veniva alla luce una realtà di committenze prestigiose, capolavori di maiolica rinascimentale conservati nelle collezioni internazionali, finalmente, attribuiti correttamente alla manifattura di Montelupo.

È ancor più emozionante averlo sentito raccontare direttamente da chi lo ha vissuto.

Mentre venivano scoperti secoli di storia, di pari passo con le profondità del pozzo e con l’avanzare degli altri scavi la comunità dei ceramisti di Montelupo si riappropriava della propria identità storica, scoprendosi non solo portatrice di una capacità manifatturiera che non si era mai interrotta, ma anche erede di quella generazione di botteghe che aveva fatto di Montelupo Fiorentino laFabbrica di Firenze” del Rinascimento.

Lo scavo del Pozzo dei Lavatoi ha riportato alla luce migliaia di frammenti, datati tra la fine del 1300 e la fine del 1500, che compongono, insieme ai reperti degli altri scavi che successivamente si sono scoperti e avviati, gran parte della collezione del Museo della Ceramica (circa 600 oggetti ricostruiti e restaurati) ma che, soprattutto, hanno consentito di attribuire alla produzione montelupina i capolavori della maiolica rinascimentale conservati nei principali musei del mondo.

Manufatti in ceramica realizzati a Montelupo Fiorentino sono presenti in oltre 50 musei italiani, fra i quali il museo del Bargello, gli Uffizi, la Cripta Balbi a Roma; aspetto ancora più sorprendente è che alcune sono esposte in musei e collezioni in Australia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda, Portogallo, Polonia, Russia, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica, Svezia, Svizzera…

Fra i musei stranieri, tanto per citare i più famosi, le ceramiche di Montelupo si trovano alla National Gallery of Victoria di Melbourne, al Louvre di Parigi, al Kunstgewerbemuseum SM PK di Berlino, al British Museum e al Victoria and Albert Museum di Londra e al New York Metropolitan Museum of Art. Un elenco, questo, che rende bene le proporzioni della diffusione capillare che la ceramica di Montelupo ha avuto nei secoli, praticamente in tutto il mondo.

La rassegna culturale nasce per celebrare questa ricorrenza e l’identità ceramica di Montelupo Fiorentino che, seppure nella cornice dei cambiamenti economici e di mercato, con le inevitabili crisi che il settore ha attraversato, non ha mai smesso di rappresentare l’anima del territorio.

IL PROGRAMMA PREVEDE

2 DICEMBRE 2023, ore 15.00 Museo della ceramica, piazza Vittorio Veneto, 11

CONVEGNO – Il POZZO DEI LAVATOI. 32 metri di storia della ceramica

Con interventi di: Ursula Wierer, Funzionaria archeologa Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato; Guido Vannini, Professore di Archeologia Medievale presso l’Università degli Studi di Firenze; Fausto Berti, già direttore del Sistema Museale di Montelupo Fiorentino; Andrea Violetti, archeologo Cooperativa Ichnos; Andrea Bellucci e Massimo Alderighi, funzionari della biblioteca e dell’archivio storico del comune; Paolo Pinelli, già assessore all’urbanistica del Comune di Montelupo negli anni ‘70 e già direttore della Fondazione Museo Montelupo.

PRESENTAZIONE DEL DOCUFILM 50 anni dalla scoperta del Pozzo dei Lavatoi, che attraverso le testimonianze d’epoca e il racconto di coloro che furono protagonisti dell’evento ricostruisce la storia della scoperta e la sua importanza.

Il prodotto, per la regia di Marco Del Lucchese, è pensato per essere accessibile a tutti, affinché fissi nella memoria cittadina questo momento storico. La proiezione del docufilm sarà preceduta da un’introduzione da parte di Luigi Ulivieri, presidente della Fondazione Museo Montelupo, che ne ha sostenuto e curato la produzione.

3 DICEMBRE ore 11.00 – Galleria di via XX Settembre 37

INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA

La ceramica di Montelupo. Identità e futuro”

Oltre 30 fra artisti e aziende del territorio riflettono con la loro arte sulla scoperta del “Pozzo dei Lavatoi” e su come questa abbia influito sulla produzione attuale e sul loro stile

La mostra rimarrà aperta fino al 7 gennaio 2024

Il programma prosegue poi nel 2024

Un’offerta didattica a tema rivolta a alle scuole del territorio e prodotta dalla Fondazione Museo Montelupo e da un ciclo di conferenze di approfondimento che cercheranno di fare il punto sulle numerose questioni rimaste ancora aperte a seguito della scoperta del Pozzo dei Lavatoi.

Tutto il progetto è seguito da un comitato scientifico espressione dell’amministrazione comunale, della Fondazione Museo Montelupo, del Centro Ceramico Sperimentale, del Gruppo Archeologico di Montelupo, oltre ad alcuni esperti esterni.

La rassegna è sostenuta da un contributo da parte del Consiglio regionale della Toscana per le attività culturali.

Il commento dell’assessore alla cultura, Aglaia Viviani. «La scoperta del Pozzo dei Lavatoi 50 anni fa ha cambiato la prospettiva storica e artistica della ceramica di Montelupo e anche della stessa città. Ci siamo riappropriati di una tradizione che l’oblio del tempo aveva cancellato. Sapevamo che a Montelupo si produceva ceramica, ma ciò di cui non eravamo consapevoli è che la nostra cittadina era la “fabbrica di Firenze” al tempo dei Medici, che il trust Antinori aveva esportato i manufatti qui prodotti in tutto il mondo e che molti dei pezzi più pregiati esposti nei musei del mondo erano prodotti proprio qui, a Montelupo.

Abbiamo una storia solida su cui si fonda il saper fare delle nostre aziende. Un sapere secolare che con punte di eccellenza e momenti di decadenza va avanti senza soluzione di continuità dal 1200. Possiamo dire che a Montelupo siamo “impastati” con la mota e il ciclo di iniziative promosse per ricordare il 50 esimo anniversario della scoperta del Pozzo dei Lavatoi ce lo ricordano, ma aprono anche una prospettiva verso il futuro».

CREDITI

COMITATO SCIENTIFICO:

Valentina Spagli, Responsabile Servizi Culturali Comune di Montelupo

Massimo Alderighi, responsabile Biblioteca e Archivio Storico del Comune di Montelupo Fiorentino

Benedetta Falteri, Direttore Fondazione Museo Montelupo Onlus

Lorenza Camin, Direttore scientifico Museo Montelupo

Maurizio Copedè, storico e componente del Gruppo Archeologico Montelupo

Gabriele Migliori, responsabile del Centro Ceramico Sperimentale di Montelupo Fiorentino

 

Gruppo di lavoro e ricerca:

Comune di Montelupo e Fondazione Museo Montelupo:

Valentina Spagli

Benedetta Falteri

Lorenza Camin

Massimo Alderighi

Andrea Bellucci

Alessio Ferrari

Silvia Lami

Carmela Capasso

Elena Lotti

Martina Scardigli

Deborah Signorini

Centro Ceramico Sperimentale:

Gabriele Migliori

Esperti esterni e GAM:

Paolo Pinelli

Fausto Berti

Maurizio Copedè

 

COORDINAMENTO GENERALE DEL PROGETTO

Massimo Alderighi

Benedetta Falteri

 

COORDINAMENTO ATTIVITA’ SPECIFICHE:

 

1)RICERCHE DOCUMENTALI E DI ARCHIVIO

Massimo Alderighi

Andrea Bellucci

 

2)CONVEGNO E CONFERENZE

Lorenza Camin

Alessio Ferrari

 

3)DOCUFILM E MOSTRA

Benedetta Falteri

Gabriele Migliori

 

4)COMUNICAZIONE

Silvia Lami

 

5)SEGRETERIA E ORGANIZZAZIONE ATTIVITA’:

Carmela Capasso

Elena Lotti

Martina Scardigli

Deborah Signorini